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Qui è sufficiente segnalare che tutto ciò non costituisce un percorso neutro, ma è il prodotto di rapporti di forza e di volontà di manipolazione che si fanno sempre più nascoste e dunque dal difficile controllo pubblico e privato. Basta riflettere per un attimo sull'algoritmo misterioso che fonda le gerarchie di rilevanza tra il motore di ricerca Google e Wikipedia, la nuova pietra filosofale del nostro sistema culturale di massa. Per farlo, non servono dietrologie o semplificazioni, ma gusto analitico e curiosità, in grado di fornire maggiore consapevolezza e dunque libertà.
Insomma, anche se non sembra, stiamo discutendo della qualità della nostra democrazia. Lo studioso di storia è consapevole che il buon maestro non deve insegnare verità (ideali, realistiche o scettiche poco importa), ma dubbi, perché una verità che dubita di se stessa è più forte in quanto include l'altro e non pretende di dominarlo trasformandolo in dogma o scepsi a colpi di clic e di pixel. Non a caso, il primo e ancora insuperato maestro della cultura occidentale non è Platone né Aristotele, ma Socrate, una pura invenzione virtuale che non ha lasciato nulla di scritto, a parte la disperata cronaca della sua morte dentro il potere perché in lotta con esso, un racconto tradito (nel senso di tramandato) dai suoi ambiziosi discepoli.
miguel.gotor@unito.it